L’aridità oculare legata all’uso delle lenti a contatto può trasformare un’esperienza di correzione visiva in un vero tormento quotidiano. Comprendere le origini di questo disagio e individuare rimedi mirati si rivela fondamentale per tornare a vedere nitido senza fastidi.
Cause più comuni dell’occhio secco
La sensazione di secchezza oculare con lenti a contatto non nasce dal nulla: dietro c’è quasi sempre un insieme di fattori fisiologici, ambientali e di scelta del dispositivo stesso.
In primo luogo, una produzione insufficiente di lacrime può derivare da un naturale calo legato all’età, soprattutto dopo i quarant’anni, o da squilibri ormonali come quelli tipici della menopausa. La superficie oculare, ridotta la componente acquosa, fatica a mantenere uno strato lubrificante adeguato, e le lenti a contatto accentuano questa difficoltà facendo da “tappo” al normale ricambio del film lacrimale.
Parimenti, l’evaporazione eccessiva del film lacrimale gioca un ruolo centrale nei casi di aridità. L’aria condizionata negli uffici, il vento nei mesi più freschi o i riscaldamenti domestici riducono l’umidità ambientale e favoriscono l’evaporazione rapida delle lacrime, lasciando l’occhio scoperto e predisposto a irritazioni.
Non meno rilevanti sono i fattori ambientali: lo smog e l’inquinamento urbano depositano particelle nocive sulla superficie oculare, peggiorando la sensazione di prurito e arenamento. Polveri sottili e agenti irritanti, trattenuti dalla lente, possono generare microlesioni e dare origine a infiammazioni croniche.
Infine, l’errore più comune di chi sperimenta “occhi secchi con le lenti a contatto” consiste nella scelta di lenti non idonee. Alcuni materiali presentano bassa permeabilità all’ossigeno, compromettendo la traspirazione corneale e seccando ulteriormente il film lacrimale; altre volte le soluzioni di conservazione contengono agenti conservanti irritanti, come i tiomersali, che scatenano reazioni allergiche anche tardive.
Sintomi da non ignorare
Quando l’occhio inizia a lamentarsi, è importante cogliere i segnali prima che si trasformino in complicanze.
La percezione di un corpo estraneo che “gratta” sulla congiuntiva è spesso il primo avvertimento: intorno a questo sintomo si possono aggiungere un bruciore persistente, un prurito insistente e un evidente arrossamento.
In certi casi, la vista offuscata si alterna a fasi di lacrimazione eccessiva: il film lacrimale, compromesso, non riesce a proteggerci, e l’occhio reagisce producendo più lacrime di emergenza. Talvolta, al contrario, si registra un deficit talmente marcato da ridurre drasticamente la quantità di liquido lacrimale, favorendo la formazione di piccole ustioni superficiali.
Esistono indicatori di gravità ai quali porre attenzione: la comparsa di dolori intensi, di sensazione di “corpo estraneo troppo ingombrante” o di difficoltà a tenere aperti gli occhi sono campanelli d’allarme che richiedono un consulto specialistico urgente. Tra i test diagnostici di base più utilizzati, il Break Up Time (BUT) valuta la stabilità del film lacrimale, mentre la meniscometria misura lo spessore della lacrima residua prima dell’ammiccamento. Questi esami, semplici e non invasivi, forniscono al professionista parametri essenziali per una diagnosi precisa.
Lenti ideali per occhi sensibili
Scegliere la lente giusta è il passo decisivo per chi soffre di occhio secco con le lenti a contatto.
Oggi il mercato offre soluzioni pensate appositamente per aumentare comfort e traspirazione: le lenti monouso giornaliere si distinguono per l’estrema igiene e la riduzione dell’accumulo di depositi proteici, principali responsabili di irritazione.
Per chi desidera un’usura prolungata, le lenti in silicone-idrogel rappresentano un’eccellenza. Questo materiale riesce a garantire una permeabilità all’ossigeno superiore alle tradizionali idrogel, favorendo la salute corneale e limitando i fenomeni di ipossia. Abbinare a questi design lenti caratterizzate da bordi arrotondati e da geometrie asferiche poi contribuisce a distribuire uniformemente il liquido lacrimale, evitando punti di sfregamento.
Negli ultimi anni, alcune marche hanno introdotto filtri umettanti integrati direttamente nella struttura del materiale. Invece di limitarsi a gocce esterne, queste lenti rilasciano molecole idratanti in modo graduale per tutta la giornata, mantenendo la superficie oculare costantemente lubrificata.
Il consulto con il tuo ottico di fiducia, ideale in un centro ottico specializzato, ti aiuterà a individuare la formula più adatta al tuo stile di vita.
Consigli pratici per chi usa le lenti in città (tra caldo e smog)
La vita in una città complessa come Roma sottopone i tuoi occhi a sfide quotidiane: durante l’estate, l’irraggiamento solare e le alte temperature riducono l’umidità, mentre lo smog urbano sprigiona particelle che si depositano sulle lenti. È quindi fondamentale portare sempre con sé una piccola confezione di soluzione salina umidificante, utile per idratare rapidamente la lente se senti il primo fastidio.
Evita di indossare le lenti durante le ore più calde, in genere tra le 12 e le 16, quando l’esposizione al sole è massima. Se devi muoverti in città, proteggi gli occhi con occhiali da sole ampi e valuta l’impiego di spray lubrificanti specifici anti-polvere, che creano una barriera protettiva contro le microparticelle.
Soprattutto per chi trascorre molte ore davanti a schermi di computer o telefonini, sia al lavoro che a casa, la famosa regola del “20-20-20” assume un’importanza cruciale: ogni venti minuti, distogli lo sguardo per almeno venti secondi verso un punto a venti metri di distanza, favorendo così la distribuzione del liquido lacrimale. In ambienti chiusi, l’uso di un umidificatore può restituire un giusto grado di umidità, riducendo stress e aridità.
Infine, non trascurare i check-up periodici con screening programmati ogni sei mesi. Questi appuntamenti ti permettono di monitorare la salute oculare, valutare l’efficacia delle lenti adottate e ricevere consigli mirati per ogni stagione.
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FAQ – Domande Frequenti
Che cosa causa principalmente gli occhi secchi con le lenti a contatto?
L’aridità deriva spesso da un mix di scarsa produzione lacrimale, evaporazione eccessiva e materiali delle lenti poco traspiranti. Anche l’inquinamento e le condizioni ambientali (aria condizionata, smog) contribuiscono al disagio.
È possibile usare lacrime artificiali insieme alle lenti a contatto?
Sì, esistono formulazioni di lacrime artificiali compatibili con le lenti. Meglio scegliere prodotti senza conservanti e indicati per uso frequentemente ripetuto, per evitare interazioni indesiderate.
Quanto spesso devo sostituire le lenti per evitare l’occhio secco?
Le lenti monouso giornaliere offrono il massimo della freschezza e dell’igiene, riducendo il rischio di accumulo di depositi. Se utilizzi lenti mensili o quindicinali, assicurati di seguire rigorosamente i tempi di sostituzione e di pulirle con soluzioni idonee.
Come riconosco se i miei sintomi richiedono l’intervento di uno specialista?
Se avverti dolore intenso, visione compromessa o arrossamento persistente, rivolgiti tempestivamente a un oculista. Per sintomi moderati, un test BUT e una visita di screening possono essere sufficienti.
Le lenti in silicone-idrogel sono adatte a tutti?
In generale sono raccomandate per chi soffre di occhi secchi grazie alla loro alta traspirabilità. Tuttavia, ogni paziente ha esigenze individuali: è sempre consigliabile un adattamento personalizzato con un esperto prima di passare a un nuovo tipo di lente.
Con questi consigli e soluzioni potrai combattere efficacemente gli occhi secchi con le lenti a contatto e ritrovare un comfort ottimale nel tuo quotidiano.
Ti aspettiamo nel nostro centro ottico a Roma – OTTICA EMME – per offrirti un supporto professionale e lenti su misura!
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Foto di Nataliya Vaitkevich su www.pexels.com