Visita Optometrica: cos’è e quando farla

Sottoporsi a una visita optometrica è fondamentale per mantenere una visione nitida e prevenire disturbi che possono influire sulla qualità della vita quotidiana. A Roma esistono diversi centri in cui è possibile effettuarla, ma scegliere un professionista qualificato fa la differenza.

Durante una visita optometrica vengono analizzate le capacità visive della persona, l’efficienza dei due occhi nel lavorare insieme e l’eventuale presenza di difetti visivi come miopia, ipermetropia, astigmatismo o presbiopia.

Si tratta di un controllo non medico, ma estremamente accurato, pensato per individuare la migliore correzione ottica possibile attraverso occhiali da vista, lenti a contatto o soluzioni personalizzate. Sottoporsi peridocamente a una visita professionale significa migliorare il comfort visivo, ridurre l’affaticamento e prevenire sintomi come mal di testa, occhi secchi e difficoltà nella messa a fuoco.

 

Differenza tra visita oculistica e optometrica

Molti utenti tendono a confondere la visita oculistica con quella optometrica, ma si tratta di due percorsi diversi, complementari e ugualmente importanti.

La visita oculistica è di competenza medica: si occupa della salute dell’occhio, valuta la pressione oculare, lo stato della retina e individua eventuali patologie come cataratta, glaucoma o degenerazioni.

La visita optometrica, invece, è non medica e si concentra sulla qualità della visione, sulla misurazione dei difetti refrattivi e sulla migliore soluzione correttiva per il paziente. L’optometrista studia come gli occhi mettono a fuoco, come lavorano insieme e come rispondono alle diverse distanze di visione, proponendo occhiali o lenti a contatto funzionali allo stile di vita della persona.
Le due figure collaborano per garantire un percorso completo: lo oculista cura la salute, l’optometrista ottimizza la visione.

 

Cosa si valuta durante una visita optometrica

Una visita optometrica professionale analizza diversi aspetti della percezione visiva. Dopo un colloquio iniziale sullo stile di vita, le abitudini lavorative e l’eventuale uso di occhiali o lenti a contatto, l’optometrista valuta l’acutezza visiva, la refrazione oculare e la capacità accomodativa, cioè lo sforzo necessario per passare dalla visione da lontano a quella da vicino.

Vengono inoltre esaminati la convergenza oculare, la coordinazione tra i due occhi e la qualità della visione binoculare, fattori fondamentali per chi lavora molte ore al computer, pratica sport o percepisce affaticamento frequente.

L’ottico professionista può infine suggerire la migliore soluzione correttiva: occhiali monofocali, lenti progressive, lenti da ufficio o lenti a contatto personalizzate. Ogni indicazione è costruita sulle necessità reali del paziente e sulle sue abitudini quotidiane.

 

Quando farla e con quale frequenza

La visita optometrica non ha un’età minima o massima: è consigliata ogni volta che si avvertono sintomi visivi o cambiamenti nella qualità della messa a fuoco.

Generalmente, in età adulta, è opportuno effettuare un controllo ogni 12–24 mesi, mentre dopo i 40 anni la frequenza dovrebbe aumentare a una volta all’anno, soprattutto a causa della presbiopia e della maggiore richiesta visiva legata al lavoro digitale.

È consigliabile prenotare una visita anche quando si trascorrono molte ore davanti a computer o dispositivi digitali, quando compaiono mal di testa ricorrenti o quando si percepisce una riduzione del comfort visivo. Una visita regolare permette di aggiornare la correzione, prevenire l’affaticamento e migliorare le prestazioni visive nella vita quotidiana.

 

Ottica Emme segue con cura i suoi pazienti

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